Un buon vino

Tante volte mi è capitato di uscire la sera e ordinare un bel bicchiere di vino. Difficilmente ho reputato un vino non buono a tal punto da non finire il mio calice o addirittura da mandarlo indietro. Lo bevevo, lo finivo e, quando la compagnia era abbastanza giusta, ne ordinavo un altro.

Quel vino era effettivamente buono? Non saprei rispondervi.

Allora mi sono domandato "Quand'è che un vino è buono?"

Ovvio che parlando di gusto entra sempre in gioco la questione facebookiana del mi piace o non mi piace, ma esisteranno delle percezioni sensitive universali, oggettive che portano a dire se di fronte ho un buon vino o meno?

Nell'ultimo anno una risposta me la sono data sostituendo al concetto di bontà quello di bevibilità.

Sì perché il vino è per bevitori, che amano il vino, che non si limitano all'idea del mi piace secco o morbido, fruttato, dolce, aromatico, pungente, ossidato o vattelappesca. I bevitori, quelli che amano il vino, amano ciascuno di questi aspetti purché siano le caratteristiche del territorio dove viene coltivata l'uva con la quale è prodotto un vino. La cosa importante è che in bocca ci sia equilibrio.

Quindi la prossima volte che avete davanti un bicchiere di vino, oltre a berlo in fretta, cosa che vi raccomando, scoprite la storia di quel vino e del suo territorio.